SEGUITE GLI ALTRI REPORT DI PARTIZIO CON L'INDICAZIONE CRASH TRIP CLICCABILE ...LA TROVATE SOTTO EVIDENZIATA

 

Virginia ha segnalato che Patrizio è volato in India...e che magari poteva entrare nella nostra "famiglia" che racconta la vita di giovani e meno giovani fuori d'Italia...ecco cosa ci ha detto il Nostro

 

DI SEGUITO ALUNE DELLE SUE CRONACHE... DALLA PIU' VECCHIA A QUELLE NUOVE

GRAZIE PATRIZIO

 

QUESTO IL SUO MESSAGGIO A MONTE CHE CI HA DATO

 

"Io sto facendo un blog, che si chiama CrashTrip, insieme alla mia ragazza, Alessandra Giusti (è di firenze) sulla nostra esperienza di viaggio in India. Noi siamo qui dal 11 Ottobre e staremo fino al 28 Febbraio e aggiorniamo 1 volta ogni 2 giorni il nostro blog su quello che stiamo vivendo, le nostre riflessioni, le mie foto e rapportiamo tutto per mantenere il contatto con l'italia e per farci sentire anche da chi non ci conosce per dare risonanza al nostro lavoro. Io sono qui insieme ad Alessandra, siamo sbarcati a Mumbai e siamo rimasti li per 5 giorni (il blog per ora è aggiornato fino a questo punto) e allo scadere del quinto giorno ci siamo diretti a Pune dove fino al 14 Novembre faremo del volontariato in un orfanotrofio, dalle 10 alle 17 dal lunedi al sabato. Finito questo periodo andremo verso il Goa e poi presumibilmente saliremo verso il Rajastan, ma non è ancora detto...poi per gli aggiornamenti guarda il blog, magari trovi qualche foto che ti piace! Spero di poter fare una mostra fotografica non appena tornerò li, perchè questo per me oltre ad essere un esperienza di vita (MOLTO FORTE) è anche un "investimento" per la mia "carriera fotografica"...

 

 

Verso Mumbai e oltre…!

Mumbai, all'arrembaggio!

Fin dalla partenza del volo siamo stati messi davanti a dei piccoli schermi con una miniatura del nostro aereo che attraversava il mondo seguendo la rotta dell’India: questa è stata l’unica cosa che, per quanto simile a un videogioco, ci tenesse legati al tempo e alla realtà che scorreva sotto le nostre ali. Lentamente potevamo vedere ogni stato, ogni città, pianura, montagna o deserto che incontravamo; dal decollo alla lunga discesa per l’atterraggio nella gigantesca e caldissima Mumbai: l’abbigliamento di Patrizio si rivela più consono del mio, che per lasciare lo zaino più leggero, mi sono messa addosso quasi tutti i vestiti che ho.

I 28° con l’80%  di umidità (alle 21.30!!!) ci prendono a sonori schiaffi in faccia, soprattutto durante la ricerca tra la folla di un indianino di 1metro e 40 che dovrebbe essere venuto a prenderci. Vedo prima il grande cartello con il mio nome di lui, che svicolando tra tassisti famelici ci porta dall’autista dell’hotel.

Veniamo presi nuovamente a ceffoni quando entriamo in contatto con quella che sarà la nostra migliore compagna di viaggio: la guida degli indiani! Non abbiamo ancora capito bene come funziona, ma crediamo fermamente nella legge del clacson: chi suona di più vince!

Arriviamo nel nostro alberghetto brutto brutto e da una parte spero di aver avuto le allucinazioni per ciò che ho visto durante il tragitto.

Siamo pronti per questa legnata pazzesca? Io non lo so, ci penseremo domani.

Good night Mumbai.

 

 

 

Bye Bye Bombay


usai1

Si può dire tanto su una città enorme come Mumbai e sicuramente i 5 giorni dove noi l’abbiamo vissuta non sono sufficienti per poter descrivere a pieno questa megalopoli, però bisogna essere obbiettivi nel dire che è estremamente invivibile. La città è un conglomerato di colori, inquinamento, caldo, clacson, umidità, ristoranti sgangherati, tipi improponibili che ti offrono tour turistici della città, ragazzi che giocano a cricket, sognatori impavidi che sperano un giorno di diventare attori di Bolliwood; insomma, sicuramente è una città forte, un vero pugno allo stomaco, una città piena di contrasti.

Contrasti che si riflettono sulla gente, dove chi è ricco lo è talmente tanto da “insabbiare” il povero. Penso che questa sia la città che incarni perfettamente l’effetto della globalizzazione in India, dove si mescola la benzina con le tradizioni, i canti sacri con i palazzi delle multinazionali, i sari con le giacche e cravatte. Camminando per questa città in questi giorni ho sempre pensato a una canzone che secondo me inquadra bene questa situazione: pensavo a Rino Gaetano con la sua “Spendi Spandi Effendi”. Le sensazioni per me sono queste.

Sicuramente Mumbai ha tante meraviglie, ma nessuno, noi compresi, sembra curarsene: nessuno tranne quel ragazzino vestito bene che, seduto in un angolo, disegna la magnificente facciata di High Court, uno degli stazionari segni del potente passaggio inglese.

Tra un pensiero e l’altro una sera decidiamo di uscire e ci siamo imbattuti nel Navratri Festival, dove si festeggia la vittoria di Durga contro il male…suoni, luci, colori, sorrisi e tanta gente curiosa di noi al punto da volersi far fotografare!

Continuiamo a seguire il corteo per cercare di strappare delle foto e, tutto d’un tratto, ci spingono insieme a loro a ballare questa danza con i bastoncini:  all’inizio è stato un po’ imbarazzante perché non sapevamo come ballare, ma poi  ti sciogli e per quanto tu possa metterci l’impegno nel capire come fare sai già benissimo che sei scoordinato, però non importa perché l’importante è viverla una sensazione come questa e devo dire che di Mumbai questo è il ricordo più gratificante!

E’ stata un’esperienza bella!

La sera andando a letto credevo che il mattino seguente mi sarei svegliato con occhi diversi, per potermi godere davvero questo posto tanto grande, talmente tanto grande che inibisce. Ma con il nuovo giorno le cose rimanevano vecchie.

L’ultimo giorno a Mumbai lo abbiamo trascorso in stazione per fare il biglietto del treno per Pune; è stata un’epopea: ci scaraventavano da una fila all’altra parlandoci in maharatri, ma alla fine dopo 3 ore ce l’abbiamo fatta! E cosi salutiamo Mumbai, la città dei contrasti per antonomasia e ci avviamo verso Pune, chissà…chissà…

 

Pune: le prime impressioni

Senza ombra di dubbio più calma e più vivibile di Mumbai, qui a Pune potrai anche respirare l’aria di spazzatura bruciata ma ti accorgerai subito che è più facile di quanto pensi trovare volti europei. Fondamentalmente perché qui a Pune ci sono molti centri di meditazione dove se ti vuoi “connettere” con l’astratto devi prima di tutto “disconnetterti” con il tuo portafogli, ma questi sono altri discorsi.

Arcobaleni

Noi per ora stiamo vivendo vicino all’Ashram di Osho, a Koregaon Park e tra un baracchino e l’altro ci muoviamo quotidianamente con i Riksha, veri e propri apini a motore che sono il mezzo principale della città: guidano come pazzi incuranti della loro e soprattutto della nostra incolumità. Sono nell’ordinario i sorpassi a sinistra (loro guidano come in Inghilterra), le rotonde senza precedenze, semafori utilizzati come decorazioni, tagliare la strada al prossimo che nemmeno in un corso di bricolage e colpi di clacson per condire il tutto; insomma in vero e proprio stile indiano!

Aldilà di questo noi siamo qui solo per fare la nostra esperienza di volontariato in orfanotrofio, consci che questa città non potrà darci altro oltre a questo, però noi ci accontentiamo.

Ecco! Forse è la chiave di ogni viaggio, accontentarsi di ciò che hai e non pensare troppo al futuro che è inevitabile, quindi tanto vale godersi il presente! Le uniche soddisfazioni che ci sta regalando questo posto sono proprio i sorrisi dei bambini, con i loro rispettivi pannolini da cambiare, che sono sinceri e ti lasciano un energia forte, con quella loro innocenza sono come uno specchio per l’anima e più stai a contatto con loro e più ti rendi conto che a te non è mancato niente e che forse è veramente tutta questione di fortuna oltre che di geografia.

L’India ti fa pensare, l’India ti fa odiare, l’India ti mette nudo davanti a uno specchio…

CIRCOLO CULTURALE SANDRO PERTINI dell’isola d’Elba Presidente onoraria Diomira Pertini

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