RASSEGNA STAMPA
il Tirreno — 13 febbraio 2009 pagina 09 sezione: PIOMBINO
PORTOFERRAIO. Ben 231 schedati su una popolazione di 25mila abitanti. Un rapporto percentuale che va sopra la media nazionale (molto superiore a quella regionale) in fatto di perseguitati dal regime di Mussolini durante il ventennio fascista. Tra loro anche tre donne, due socialiste Efigenia Gattoli (Rio Elba) e Alide Mibelli (Campo) e l’anarchica Elvira Sparagli (Portoferraio). Un dato emerso a Firenze, quando il vice presidente della regione Alessandro Starnini, ha preso impegno di sviluppare le ricerche riguardanti il territorio isolano, avviate dall’Istituto storico per la Resistenza della Toscana e dal circolo Pertini dell’Elba. Concetti emersi durante la presentazione del volume curato da Ivan Tognarini, “Antifascisti e perseguitati elbani fonti per lo studio della repressione politica all’isola d’Elba (1896-1943)”. «Sul fascismo all’Elba - ha detto Tognarini, docente all’università di Siena - emergono notizie che dicono di come fu Procchio l’ultimo ambiente a veder nascere i fasci sull’isola, nel 1926, mentre Portoferraio ebbe il primato nel 1920, quindi Rio Marina l’anno dopo. Fatti poco noti, come dettagli sui partecipanti alla marcia su Roma: il manipolo elbano fu condotto dal segretario federale Ugo Ubaldo cavalier Tonietti a capo di tre squadre, con 82 persone. Sul versante opposto la notizia che le prime formazioni socialiste erano sorte a Rio Marina nel 1902, mentre a Capoliveri, un anno prima, era nata la prima lega operaia con 350 minatori». E ancora il voluminoso testo presenta dati e informazioni sul tribunale speciale della difesa dello Stato, creato durante il fascismo, quindi un’ampia documentazione dei fascicoli personali di perseguitati politici elbani, con i nomi di 231 persone. Un’indagine che si è potuta concretizzare grazie alla collaborazione con l’Istituto storico della resistenza, Davide Jabes e Sandro Nannucci. Nel volume foto segnaletiche, relazioni sui perseguitati, processi, con tanti che hanno avuto una vita impossibile per via dei soprusi subiti, con privazione della libertà, persone confinate, violentate o recluse. Un’appendice di testimonianze è stata curata dal circolo culturale Sandro Pertini dell’Elba, dal suo presidente, Stefano Bramanti, e allora sono emersi altri ricordi, su altri periodi, che riportano agli anni dei bombardamenti subiti da Portoferraio per mano dei tedeschi, nel 1943, o sugli 80 elbani deportati in Corsica dagli Alleati e altre vicende dure che fanno riflettere. «Senza dubbio - dicono al “Pertini” - molte persone potrebbero contribuire in tal senso, e stiamo proseguendo nella nostra ricerca, per creare un archivio documentale specifico, in grado di illuminare un periodo complesso, poco esplorato nella nostra isola, sebbene ci siano lavori dei professori Caponi e Vanagolli. Non a caso abbiamo avviato il “Progetto Memoria”, sul nostro sito www.ciroclopertinielba.org, ed invitiamo chiunque a contribuire in tal senso, perchè oltre il lavori degli storici è importante dar voce alla gente testimone di quei fatti». L’appendice porta testimonianze di Castells, Daniello, Picchi, Caizzi Mibelli e ricordi su Frediani e Paoli e anche una sintesi delle vicende vissute da Sandro Pertini, detenuto politico a Pianosa dal 1931 al ’35. Il volume sarà poi illustrato e diffuso a Portoferraio, insieme al Comune e alla Regione, probabilmente per il 25 aprile. «Il volume è gratuito - dicono al circolo Pertini - L’Elba recupera così testimonianze storiche notevoli sui perseguitati dal fascismo, grazie a Tognarini che ha saputo giungere a questo traguardo con tenacia».