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da http://ilvicinato.blogspot.com

Si sommano leggi ingiuste, inefficienze, incapacità, individualismi e anche gravi carenze nel perseguire ciò che è stabilito nella nostra Costituzione. I risultati sono quelli che sappiamo. Che fare quindi? Qualcuno in passato ha provato con le rivoluzioni. Vicende dure al pari delle guerre, ma poi il potere si rigenera nei suoi vizi e nei suoi limiti. Ci sarebbe da mettere i paletti al potere con apposita legge che nessun governante vorrà mai fare. Verrebbe da dire che siamo impotenti quindi. Ma chi ha degli ideali può non arrendersi, inseguire obiettivi di giustizia sociale, sempre, che l'uomo sagace sogna come un Sisifo mitologico, che purtroppo poi è punito eternamente nel ripetere invano la sua fatica.
Anche la creazione di movimenti popolari potrebbe essere un tentativo: laddove esista un gruppo di persone illuminate, giuste, disinteressate, anche aderenti a diversi partiti, che vogliano tentare di avviare una nuova era. Si potrebbero fare anche le leggi di iniziativa popolare. Ci vorrebbe un movimento trasversale, serio, per battere il tasto della giustizia presso tutte le amministrazioni comunali, provinciali e regionali. Che agisca incessantemente, per pretendere da chi sta nel Palazzo, strategie amministrative di qualità, soluzioni vere, equità. Una volta tale ruolo un po' lo svolgeva il sindacato. Poi bisogna formare i giovani al senso civile, acculturarli, nella speranza di un futuro migliore. Ma noi adulti lo vogliamo? Che esempio diamo loro? Chi vuole aiutarli inizi con una "censura" della tivvù per molte ore.
Stefano Bramanti del Circolo culturale Pertini