RICORDANDO CLAUDIO
Abbiamo perso di recente, e prematuramente, un campione di rally, Claudio Caselli, un bravo padre di famiglia. Nel 1991 ebbi l'onore di consegnargli il premio alla sportività Paolo Valenti (vedasi www.premiopaolovalenti.it)
Tutto l'ambiente elbano è rimasto colpito da questa perdita che ha lacerato prima di tutto la sua famiglia.
Ricordiamolo ancora e per sempre, con questa poesia che il dottor Ginanneschi lesse durante il rito funebre alla chiesa di Carpani di don Gianni Mariani.
DA TENEWS
A CLAUDIO
Fermate gli orologi, tagliate i fili del telefono e regalate un osso al cane, affinché non abbai.
Faccia silenzio il pianoforte, tacciano i risonanti tamburi, che avanzi la bara, che vengano gli amici dolenti.
Lasciate che gli aerei volteggino nel cielo e scrivano l'odioso messaggio: CLAUDIO è morto.
Guarnite di crespo il collo bianco dei piccioni e fate che il vigile urbano indossi lunghi guanti neri.
Lui era il mio nord, era il mio sud, era l'oriente e l'occidente, i miei giorni di lavoro, i miei giorni di festa, era il mezzodì, la mezzanotte, la mia musica, le mie parole. Credevo che l'amore potesse durare per sempre.
Beh, era un'illusione.
Offuscate tutte le stelle, perché non le vuole più nessuno. Buttate via la luna, tirate giù il sole, svuotate gli oceani e abbattete gli alberi.
Perché da questo momento niente servirà più a niente.
poesia di W.H. Auden