PROGETTO MEMORIA
Creiamo un nuovo spazio all'interno del sito del circolo Pertini, dedicato al "Progetto memoria", impegno che viene da lontano e precisamente dal mondo della scuola; un piano culturale fatto proprio dalla nostra associazione per tentare, magari insieme ad altri enti, di creare un vero e proprio "Museo della memoria", o "Museo della gente", fatto di testimonianze di persone in grado di dare un contributo alla ricostruzione, in modo diretto, della storia locale di questi ultimi decenni. L'iniziativa sorse nella scuola media Pascoli alcuni anni fa e diversi studenti coinvolsero parenti, nonni, zii, genitori. Li intervistarono e produssero documenti di sicuro interesse e valore didattico e sociale. Certi testimoni del tempo furono convocati nella scuola come il pretore Della Valle, Taddeo Taddei Castelli, Mario Castells, Giuliana Forensi e altri.
Invitiamo chiunque a contribuire inviandoci la propria storia, la propria testimonianza e potremo qui fare un'ampia raccolta di questi documenti che possono essere colmi di scritti, immagini, foto e altro. Puntiamo anche realizzare un Cd conseguente che distribuiremo e una pubblicazione. Iniziamo col rendere noto il lavoro di Violetta Amore, forse uno dei lavori di maggior valore. Chi avrà avuto la bontà di leggere questo affascinante documento di 32 pagine, è pregato di inviare un commento.
Invitiamo chiunque a contribuire inviandoci la propria storia,
la propria testimonianza

Scuola media “Giovanni Pascoli” a.s. 2003/2004
Ho chiesto a mio nonno Mario del suo lavoro e delle cose che ha visto durante la sua vita.
Ecco il risultato…
DATI PERSONALI
Mio nonno è nato il 27/03/1932 a Bibbona in provincia di Livorno, ma all’età di circa trent’anni si è trasferito qui a Portoferraio ed oggi ha 72 anni.
È alto un metro e settantasette, pesa ottanta chili circa, ha gli occhi marroni, i capelli bianchi ed è una persona allegra, simpatica e non riesce a stare un attimo senza far niente.
IL SUO LAVORO
Mio nonno all’età di quindici anni ha iniziato a lavorare facendo l’apprendista meccanico a Cecina e dopo ha continuato in quest'attività, anche perché gli si è presentata l’occasione di fare il capofficina di una nuova concessionaria automobilistica aperta negli anni sessanta a Portoferraio, dove ha lavorato fino al 1978 con grandi soddisfazioni.
Nel 1979 avviene la svolta nella sua vita lavorativa, in quanto dopo essersi licenziato dalla FIAT si è messo a lavorare per conto proprio, sempre come meccanico autoriparatore, gestendo una propria ditta, dove tuttora lavora.
EPISODI IMPORTANTI DELLA SUA VITA
Il primo avvenimento importante nella sua vita è stato quando per lavoro si è trasferito dal suo paese natale, Bibbona, all’Isola d’Elba a Portoferraio, diventando capofficina di una grande concessionaria automobilistica (FIAT) per molto tempo.
Questo trasferimento gli ha dato l’opportunità di aumentare il proprio stipendio, passando da semplice operaio a capofficina di una casa costruttrice d'auto in quel periodo molto richieste e vendute.
Altro avvenimento (forse il più importante), che ha cambiato economicamente la sua vita, è stato quando si è licenziato dall'officina della FIAT e con grande coraggio è diventato titolare di una propria officina meccanica nel 1979 e, dopo tanti sacrifici, nel 1983 è riuscito a costruirsi una autofficina nella zona industriale di Portoferraio, dove tuttora lavora e vive, in quanto al piano superiore dell’edificio ha la sua casa.
Episodi meno importanti, ma sicuramente più tristi e difficili, sono quando all’età di cinque anni, mentre giocava con un coltello all’insaputa dei suoi genitori, per sbaglio se lo è infilato in un occhio e da quel giorno dall’occhio ferito non ha più visto bene come prima, anzi piano piano la vista è venuta meno.Poi all’età di circa quarant’anni, dopo l’estrazione di un dente, per una rara forma di tetano, per fortuna benigna, gli è rimasta la bocca chiusa per trentatre giorni consecutivi: poteva alimentarsi solo attraverso una cannuccia. Comunque grazie ad un professore di Pisa che lo ha operato per sbloccargli la mandibola, tutto è andato bene e la bocca finalmente si è riaperta.
RICORDI DI FATTI AVVENUTI NELLA SUA CITTA’Mio nonno Mario nel 1942-43, quando viveva ancora a Bibbona ha vissuto in prima persona i momenti terribili della Seconda Guerra Mondiale, durante la quale ricorda molto bene che dalla finestra di casa sua (che si trovava a due chilometri di distanza da Cecina), vedeva gli aerei americani ogni giorno alle dodici in punto, che cercavano di bombardare il ponte dell’Aurelia e il ponte della ferrovia, per interrompere i collegamenti e fermare l’avanzata delle truppe tedesche.
Una volta che i due ponti furono abbattuti iniziò la ritirata dei tedeschi ed una cosa che ricordare gli fa ancora un po’ male, è che le truppe tedesche, ogni volta che uno dei loro soldati veniva ucciso, facevano prigionieri dalle tre alle sette persone e li portavano in un piccolo paesino lì vicino che si chiama “Guardistallo”.
In quel periodo mio nonno, che era sfollato in una campagna di Bibbona, ricorda con tanta paura ed anche con tanta curiosit,à una postazione di tedeschi vicino alla sua casa, che controllava il mare per fermare eventuali sbarchi di truppe americane e per questo avevano costruito con i pini dei finti cannoni, cercando di intimorire gli aerei americani.
Foto: Sbarco in Normandia
Mio nonno di quel periodo, anche se era solo un bambino, porta sempre dentro di sé la paura che provava in quei momenti, quando sentiva gli aerei che passavano sopra di lui o le bombe che cadevano molto vicine e per questo, avendo vissuto questa brutta esperienza, pensa a tutte quelle persone che ancora oggi, anche se lontano da qui, si trovano a fare i conti con questa terribile realtà che è la guerra e che, nel terzo millennio, sembra essere l’unica soluzione per risolvere i vari contrasti politici e religiosi tra i popoli.. Una cosa assurda.
un aereo del passato uno dei nostri tempi
Mio nonno ora è in pensione ma è sempre un grand’uomo