PALAZZINA DEI MULINI IN UNA SERIGRAFIA DEL 1967 DI VINCENZO CAIZZI
GRANDUCATO DI TOSCANA ASBURGO LORENA(1737-1801/1815-1860)
PALAZZINA DEI MULINI : SUA DESTINAZIONE A SEDE DEL GOVERNATORE MILITARE E CIVILE DELL’ELBA
La palazzina dei Mulini in Portoferraio prima che arrivasse Napoleone Bonaparte era sede dell’Auditore del Governo(Giudice),del comandante di artiglieria e del comandante del Genio.Il governatore abitava nel forte della Stella.(1)
Napoleone arrivato all’Elba,dopo una prima dimora provvisoria nel palazzo municipale, scelse la palazzina dei Mulini come sede e sua abitazione , trasformandola(1).
Dopo la sua fuga ,rientrato in Parigi,il 7 giugno 1815 fu data comunicazione alla amministrazione comunale di Portoferraio che "Sua Maestà il nostro Augusto Sovrano si è degnato di donare alla Comune di Portoferraio il palazzo che abitava e la di lui biblioteca per il Pubblico Vantaggio" e a Giuseppe Ninci il còmpito della custodia provvisoria di questa biblioteca "per il Pubblico Vantaggio" (2,3).
Restaurato all’Elba il governo Asburgo Lorena , con Motuproprio del 13 gennaio 1816 ,Ferdinando III nomina a governatore militare e civile dell’isola d’Elba il Tenente Generale conte e cavaliere Rambaldo Strasoldo di Villanova.
Viene scelta come sua abitazione la Palazzina dei Mulini ma problemi esistono per quanto riguarda le condizioni in cui si trova la struttura,la quale è inabitabile.
Infatti, nello stesso giorno in cui viene emanato il Motuproprio di nomina di Strasoldo a governatore militare e civile dell’Elba (13 gennaio 1816), Gio Pacini,in Firenze, dalle Regie Fabbriche, così scrive a Fantoni commissario regio straordinario per l’Elba :
"Ill.mo Sig.Sig. Pron. Col.mo
Molti sono i guasti che si osservano nella R. Palazzina dè Mulini che occupava Napoleone al tempo del di Lui soggiorno all’Isola. In conseguenza degli Ordini cò quali VS Ill.ma si è compiaciuto onorarmi ho distesa una breve Perizia da cui rilevasi la spesa di Lire 594.16.8 che abbisogna pè i lavori indispensabili che conviene eseguire onde renderla abitabile.
Molti altri ve ne occorrerebbero ma siccome Ella m’impose di prender di mira il poco necessario e la cassa di questo R. Scrittoio trovasi in uno stato passivo,ho tralasciato di farne menzione.
Se il R. Governo non pensa di proposito a spedir del denaro prevedo che converrà desistere dal travagliare,giacchè quel poco che si fa in confronto al molto che occorre bisogna farlo a debito o prevalersi dè denari del Capo Mastro con discredito dell’Uffizio.Si saranno spese ormai quattromila Lire e qua non son pervenute che duemila.Lascio dunque considerare a VS Ill.ma com’è possibile di andare avanti nella maniera che Le rappresento.
La Cassa di questo R. Scrittoio avrebbe bisogno proporzionatamente d’esser più ricca di qualunque altra non solo per i molti Lavori che è d’uopo intraprendere ma per la difficoltà eziandio di ricevere a tempo debito l’opportune somme e perché una partita di Lire novemila all’Isola fa la stessa figura che una di sei mila in un altro luogo ,stante il prezzo maggiore delle manifatture e dei materiali.
Io mi son fatto dovere di far sentire tutto ciò al Sig, Direttore Nuti affinchè Egli pure pensi il modo di provvedere .
E con la più alta considerazione passo rispettosamente all’onore di segnarmi
Di VS Ill.ma
Dallo Scrittoio delle RR Fabbriche lì 13 gennaio 1816
Um.mo Dev.mo Serv.re
Giò Pacini "
(Affari generali del commissario straordinario dell'isola d'Elba dal 1°settembre 1815 al 16 marzo 1816.Filza 2.Carta 297.ASCP)
Per la nuova sede del governatore dell’Elba,la palazzina dei Mulini,problemi esistono non solo per renderla abitabile ma anche per l’arredamento .
Così infatti dalla segreteria di stato di Firenze, scrive il Nomi al Fantoni:
"Ill.mo Sig.re Sig. Pron. Colend.mo
Essendo ormai prossima la partenza per codesta isola del Tenente Generale Conte Strasoldo nuovo governatore della medesima ,devo prevenire VS Ill.ma che esso ha destinato che le facessi premura per l’ammobiliamento della sua abitazione ,che gli ultimi ordini destinano nello Stabile delle Mulina e siccome questo ammobiliamento deve formarsi cogli oggetti provvisoriamente presi da vari Militari ,Esso bramerebbe,che questa operazione fosse già compìta al di Lui arrivo,onde non essere obbligato a farlo da sé.
Ella comprende facilmente i motivi di un tal desiderio e non dubito che gli troverà giusti e che gli seconderà con tutto l’impegno.
Al posto di Segretario del Governo è stato già nominato l’avvocato Giovanni Goretti attualmente impiegato nella Presidenza del Buon Governo.
E col più distinto ossequio mi confermo.
Di VS Ill.ma
Dalla I. e R. Segreteria di Stato
Lì 10 febbraio 1816
Um.mo Dev.mo Serv.re
GB Nomi
V.o N. Corsini"
(Idem come sopra))
Tutti questi problemi vennero risolti e così la "reggia" di Napoleone diventa la sede della massima autorità: il governatore militare e civile dell’Elba.
La proprietà resta al comune di Portoferraio che però non ne gode il possesso.
Devono trascorrere molti anni prima che il Municipio ferraiese rivendichi questo possesso.
Ciò accade nel settembre 1860.
Nell'adunanza del consiglio generale del comune di Portoferraio del 5 settembre 1860 al punto 4 dell'ordine del giorno si legge:
"4. Incarico al Sig. Gonfaloniere di fare le pratiche opportune presso il Governo di S.M. per il conseguimento
della proprietà della Palazzina Imperiale.
Letta una Memoria compilata in esecuzione del Partito Consiliare del dì 6 agosto ora decorso diretta a giustificare la proprietà Comunale della Palazzina che fin qui ha servito di residenza del Governatore Militare e Civile dell'Isola dell'Elba.
Veduti diversi documenti che stanno in appoggio delle ragioni sviluppate con la memoria medesima del tenore.
Il Consiglio dopo breve discussione dell'affare ha deliberato che a cura del Sig. Gonfaloniere siano fatte presso il Governo di S.M. le pratiche per conseguire il godimento e proprietà della Palazzina Imperiale dei Mulini appoggiando le Istanze del Municipio alle ragioni sviluppate con la suddetta Memoria che il Consiglio stesso adotta in ogni sua parte ,salvo a dedurne altre occorrendo, e ciò con partito di voti favorevoli 14,contrari 1."
(Protocollo delle Deliberazioni dal dì 6 agosto 1860 a tutto il dì 11 aprile 1861.Carta 26-27.ASCP)
Il Gonfaloniere è il dottor Eugenio Bigeschi.
Marcello Camici
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
ASCP. Archivio storico comune Portoferraio.
1) In pg 48 de "L’isola d’Elba durante il governo di Napoleone I".Vincenzo Mellini.Firenze .Stab. Tip. del ‘Nuovo Giornale".1914
2) In pg 130 "E dopo Napoleone?" A. Gasparri .Riv.Ital. St.Nap. anno XXVII.1990
3) "La biblioteca di Napoleone 1° all'isola d'Elba nei mesi seguenti la fuga".A. Palombo .Riv. It. Studi
Nap. Anno XXXIII.Nuova serie 1/2000. Pg 147-154
ALTRA PARTICOLARE E CURIOSA NOTIZIA SUL TEMPO POST NAPOLEONICO IL PROF-CAMICI CE LA DA' SULLA DOTE CHE LE DONN MARITATE LONGONESI (ATTUALE PORTO AZZURRO) DOVEVANO RICEVERE NEL 1816 A CERTE CONDIZIONI...RIMASTE MISTERIOSE....ECCO QUA...
GRANDUCATO DI TOSCANA ASBURGO LORENA(1737-1801/1815-1860)
DOTE MARITALE
Nel 1816 sono in essere "nella Comune di Longone delle Doti in benefizio " volute da Don Diego D'Alarcon destinate a donne che si maritano le quali,però, "fossero rivestite di quelle tali qualità richieste dal fondatore delle medesime".
E' quanto si apprende da una lettera scritta dal commissario regio straordinario Fantoni all'Auditore Vicario (giudice).Erano infatti insorti reclami: malgrado l'avvenuto matrimonio ancora la "Somma Dotale" non era stata erogata.
Fantoni così scrive all'Auditor Vicario perché si attivi "per regolarizzare quest'affare":
" Ill.omo Sig. Sig. Pron. Col.mo
Minuta all'Auditor Vicario di Portoferraio spedita lì 24 gennaio 1816
Il fu tenente Generale D. Diego D'Alarcon istituì nella Comune di Longone delle Doti in benefizio di alcune fanciulle,le quali,maritandosi,fossero rivestite di quelle tali qualità richieste dal fondatore delle medesime.
Diversre fra quelle che sono state graziate di simili Doti hanno reclamato e reclamano il pagamento non ancora conseguito della corrispondente Somma Dotale,malgrado l'effettuato matrimonio.
Io pongo a VS Ill.ma a portare il conveniente esame sulla primitiva istituzione di queste Doti ,facendosi rappresentare la Deposizione Testamentaria del Fondatore per riconoscere in seguito se nel sistema d'Amministrazione dei Capitali,se nella distribuzione dei frutti si è proceduto colla dovuta giustizia e regolarità.
Stimo quindi opportuno di trasmetterle le istanze che alcune Ricorrenti mi hanno in diversi tempi presentate affinchè possa verificare i titoli che competono alle medesime e fare quelle proposizioni che nella di Lei saviezza giudicherà le più opportune per regolarizzare quest'affare in cui mi sembra che per il passato abbia regnato la confusione e il disordine.
Sono intanto con distinta stima
Di Vs Ill.ma
Portoferraio lì 24 gennaio 1816
Dev.mo Serv.re
Fantoni "
(Affari generali del commissario straordinario dell'isola d'Elba dal 1°settembre 1815 al 16 marzo 1816.Filza 3.Carta 516.ASCP)
Non sappiamo quali fossero le qualità di cui dovevano esser "rivestite" le donne che si maritano a Longone per ottenere la dote maritale e neppure come andò a finire la controversia relativa al reclamo per il mancato pagamento della "Somma Dotale, malgrado l'effettuato matrimonio"
Marcello Camici
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
ASCP.Archivio storico comune Portoferraio