PER UNA "CURIOSA" COMBINAZIONE ABBIAMO DECISO DI PUBBLICARE DUE VERSIONI DI UN ARTICOLO SUI 50 ANNI DI ITALO BOLANO DEDICATI ALL'ARTE. DUE VERSIONI CHE NON HANNO VISTO LA LUCE SU ALCUNI MEDIA LOCALI (FORSE QUESTO SOTTO SARA' POI IN ELBANETWORK)
QUINDI PER NON FAR RESTARE VANO QUESTO APPORTO LI INSERIAMO QUA, DUE VERSIONI SIMILI OVVIAMENTE, UNA SORTA DI DOCUMENTAZIONE CHE ERA FINITA "NASCOSTA"....
E L'OMAGGIO AI 50 ANNI DI BOLANO E' STATO FATTO DA DUE AMMISTRAZIONI, PRIMA QUELLA RETTA DA ROBERTO PERIA NEL 2013 E ORA QUELLA DI MARIO FERRARI CHE PARE ANCHE DARE PIU' SPAZIO E CONSIDERAZIONE ALL'ARTISTA PORTOFERRAIESE.
ECCO QUA LA PRIMA EDIZIONE DEI 50 ANNI DI BOLANO ALL'ART CENTER DELL'AGOSTO 2013
DA IL TIRRENO E FU UN ARTICOLO PREPARATO DA CHI SCRIVE.
L’Elba sarà un museo d’arte diffuso
Celebrati al De Laugier i 50 anni dell’esposizione a San Martino
ED ECCO IL REPLAY CON FERRARI CHE HA ANNUNCIATO IMPORTANTI NOVITA'
50 ANNI DI ART CENTER A SAN MARTINO: BOLANO AL DE LAUGIER, CON MARCO MANCA E UN
FOLTO PUBBLICO

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“Spirito inquieto che peraltro gli consente di confrontarsi di continuo per immergersi in una creatività che non ha confini”. È forse questo Bolano in estrema sintesi. Ma certo un uomo, e in particolare un artista, non lo si può costringere in una frase, anche se targata Franco Riccomini, il biografo dell'artista purtroppo scomparso.
E gli aspetti del pittore e scultore espressionista astratto, nato e cresciuto all'ombra della Torre medicea, sono emersi ancora una volta in una tappa importante della sua vita: la celebrazione dei suoi 50 anni di attività e impegno svolti nel International art Center di San Martino. Il meeting è avvenuto lunedì sera al Centro De Laugier, voluto dall'Amministrazione comunale, con in prima linea il sindaco Mario Ferrari e l'assessore alla cultura Roberto Marini, e i due politici hanno donato una targa ricordo a Bolano ed hanno annunciato tre importanti novità legati all'artista e alla città. “Sono stato colpito dai progetti di arredo urbano del mio ex professore d'arte, con lui lavoreremo per dare al nostro centro storico gli opportuni abbellimenti”. E Marini ha dato altri
dettagli: “Il maxi Napoleone in vetro Dallas di Bolano, fatto per il Bicentenario, sarà acquistato dal Comune per porlo sul porto e poi creeremo un gemellaggio con Waterloo entro il 2015”. Il tutto di fronte ad un folto pubblico attento e partecipe e Bolano si è raccontato facendosi aiutare dalla moglie Alessandra Ribaldone che proiettava diapositive sulle varie tappe della sua vita. Poi Marco Manca, attore, pure lui indigeno, che sta recitando con Albertazzi e Ranieri, ha interpretato alcuni scritti dell'ex professore del liceo di Portoferraio. E la coreografia dell'evento era completata da numerosi cavalletti su cui erano esposte le tappe degli impegni culturali promossi da Bolano e Il Librario mostrava intanto testi e cataloghi dell'artista.
Bolano ha prodotto centinaia e centinaia di opere in oltre 50 anni, tra quadri sculture, ceramiche, partendo dall'adolescenza, quando a 14 anni, sostenuto dall'indimenticabile preside del Foresi Alfonso Preziosi, tenne la sua prima mostra di dipinti che ritraevano pescatori e minatori, in una situazione che esprimeva la loro dolente e faticosa vita. Le sue opere sono in Italia e all’estero. Una è nello spazio fiera di Milano, un altra ai piedi del Gran San Bernardo, poi un Federico II si torva a Prato. 30 monumenti sono al suo giardino dell'arte di San Martino e altrettanti sono sparsi nel Museo diffuso costituito da opere nei vari Comuni isolani. All'Art Center dal 1964 si sono succeduti artisti di fama mondiale tra cui il celebre Emil Schumacher e innumerevoli eventi culturali sono stati gestiti; un impegno che prosegue quotidianamente, ad esempio con la scuola Raku per ragazzi e adulti, una lavorazione dei materiali ispirata ad una antica tecnica giapponese e il pittore è in azione dalle 5 del mattino, coadiuvato dalla moglie Alessandra.
La sua pittura, fin dalla giovinezza, aveva abbandonato la tradizione isolana dove tutt'oggi esiste una prevalenza di pittori post macchiaioli e divenne espressionista, poi passò all’espressionismo figurativo e quindi all’espressionismo astratto e la sua tecnica ha riferimenti anche all’Action Painting americana. Una delle letture di Manca ha rilevato il concetto profondo dell'artista circa la sua arte: "Quando un oggetto, per necessità interiori, si allontana dalla realtà, comincia a divenire soggetto, ad appartenere all’artista e, attraverso il filtro della sua anima, vive la nuova fantastica realtà dell’arte trasmettendo magicamente e misteriosamente le sensazioni interiori, il vero linguaggio dell’artista". Ha inoltre parlato dei suoi 4 cicli pittorici nei quali il Cristo appare per esprimere il suo dolore e il dolore stesso dell’artista con 16 grandi tele che formeranno il Museo di Arte Sacra di Marina di Campo nella chiesa di san Gaetano. Poi il ciclo di Napoleone col quale Bolano esprime sé steso attraverso il romanticismo drammatico di entrambi, in una mostra che, nel 2002 gli organizzò la Regione a Waterloo, poi divenuta itinerante ed esposta tutt’ora a Marina di Campo alle elementari. E ancora la serie di opere su Mario Luzi che è stato amico e padre spirituale di Italo che ha dipinto le sue poesie ermetiche che sono vicine alla sua pittura esistenziale. L’ultimo ciclo è dedicato alla Donna Isola che rappresenta due amori insieme, quello della sua isola e quello della donna che appare spesso come una “madre cosmica”. Italo Bolano infine ha ricordato come si sia dedicato anche all’arredo urbano artistico studiando a Gerusalemme, Parigi e Madrid. E la sua incessante attività prosegue e pare ora, superati i 50 anni di impegno, possa raccogliere i maggiori frutti.
CELEBRATI I 50 ANNI DELL'ARTE DI BOLANO CHE CURERA'
L'ARREDO ARTISTICO DI PORTOFERRAIO

MARCO MANCA E GLI SCRITTI DI BOLANO
“Sono stato allievo del professor Bolano al liceo e all'International Art Center di San Martino, ho tenuto la prima conferenza da giovane architetto. Sono colpito dai progetti di arredo urbano creati dal mio ex docente d'arte e lavoreremo insieme per dare un nuovo volto al centro storico”. Così Mario Ferrari, sindaco di Portoferraio, davanti ad un folto pubblico convenuto al chiostro del De Laugier, offerto dall'assessore alla cultura Roberto Marini. Lo scopo era celebrare i 50 anni di attività del pittore e scultore portoferraiese, il quale ha anche esposto le tracce delle centinaia di eventi culturali svolti nel giardino dell'arte e i suoi testi curati da Il Libraio. Dopo 10 lustri di impegno Italo Bolano pare abbia conquistato la migliore attenzione e il Comune vuole valorizzare le sue opere. Non solo, al termine Marini ha annunciato che l'Ente locale acquisterà il grande mosaico in acciaio e vetro Dallas che Bolano ha dedicato a Napoleone per il Bicentenario e sarà collocato sul porto. “Poi- ha concluso l'assessore- abbiamo avviato le pratiche per un gemellaggio tra Portoferraio e Waterloo entro il 2015. Il nostro professore ha dedicato alla vita dell'imperatore molte opere, ora esposte alle elementari di Marina di Campo”. L'evento si è chiuso tra gli applausi e la serata è stata arricchita dalle proiezioni della moglie dell'artista, Alessandra Ribaldone, per mostrare opere e tappe del pittore e dalla lettura di suoi pensieri da parte di Marco Manca, ormai affermato attore che recita insieme ad Albertazzi e Ranieri. Bolano ha fornito dettagli del suo impegno: è iniziato grazie al professor Alfonso Preziosi a 14 anni con la prima mostra. Sue opere sono alla fiera di Milano, ai piedi del Gran San Bernardo, a Prato e in varie parti del mondo.”Una vita difficile la mia, la guerra, la disoccupazione di mio padre. Nel 1964 creai l'Open Air di San Martino, dove ora ci sono 30 monumenti in perfetta armonia con la macchia mediterranea e altri trenta sono sparsi per tutta l’Isola. Un Museo Diffuso come esiste a Lanzarote, nelle Canarie”. La sua pittura è passata dall’espressionismo figurativo all’espressionismo astratto, dicendo no allo stile post macchiaioli in voga sull'isola, ed ha riferimenti all’Action Painting. Ha detto infine dei suoi 4 cicli pittorici. La vita di Cristo, 16 grandi tele nella chiesa di san Gaetano a Marina di Campo. Poi il ciclo di Napoleone, l'altro su Mario Luzi il massimo poeta del 1900, amico e padre spirituale dell'artista, quindi “La donna isola”.